il closlieu immagini la formulazione atelier di pittura tracce naturali arno stern Frova Giovanni news home          testi katsugen undo aikido Conosco fin dall’infanzia l’atmosfera particolare di questo luogo che oggi Arno Stern chiama Closlieu ma che per me è sempre stato semplicemente “l’atelier di pittura”.
Mia madre Susi è stata una delle prime praticiennes italiane a seguire la formazione con Arno che allora durava per mesi se non per anni. Ricordo che Susi, Rita, Ada e Ida formarono il primo gruppo storico di donne italiane che affascinate dal lavoro di Arno andavano avanti e indietro da Parigi per seguire i suoi corsi e quindi  aprirono i primi atelier proprio qui a Milano nei primi anni ‘70.
Per mia madre, allora insegnante di educazione artistica, l’incontro con “l’Espressione” e con la visione di Stern fu  a tal punto dirompente e significativo che finì per rimettere in gioco tutto il suo approccio con il mondo dell’educazione. Aprì il suo primo atelier in un cortile di una scuola elementare di Cisliano ma ben presto sentendosi stretta nei confini un po’ rigidi della ”educazione pubblica” finì per abbandonare la carriera scolastica e lanciarsi nell’impresa di dar vita ad un suo atelier autonomo e indipendente. Fu così che mio padre, uomo dalle grandi capacità manuali, le costruì uno - o forse due? - atelier a Cisliano, poi due altri a San Zenone al Lambro - uno era davvero stupendo e dominava l’aia di un’antica cascina lodigiana e vi si accedeva salendo su una traballante scala di legno - e infine il suo primo atelier cittadino, a Milano, in via Castelfidardo.
Questa avventura durò circa 15 anni e sarebbe probabilmente continuata se Susi non ci avesse lasciato prematuramente.
La mia formazione è dunque cominciata così, semplicemente dipingendo, dapprima nell’atelier di Rita e successivamente, per molti anni, nell’atelier di Susi.
E’ stata completata ufficialmente nel febbraio 2014 partecipando ad uno stage di 10 giorni a Parigi con Arno Stern. 
Sono quindi un praticien di seconda generazione. 
Negli anni ‘90 ho avuto l’occasione - e la fortuna - di essere interprete per Arno Stern in molte sue conferenze e in uno stage di formazione di cinque giorni da cui appresi moltissimo.
Poi nel 1995, insieme a Jeanne Robin decisi finalmente di aprire il mio primo atelier. Lo aprimmo sempre in via Castelfidardo, nella stessa casa dell’ultimo atelier di Susi (chiuso nel ’84) ma in un’altra stanza un po’ più grande.
L’atelier di Jeanne e Giovanni è stata una densa e ricca pagina che è durata fino al 2003. Ogni settimana lei conduceva le sedute di un gruppo e io quelle di un altro, io dipingevo nel suo gruppo e lei nel mio. Poi si parlava, ci si confrontava, si discuteva… Che bello - e che importante - poter condividere a caldo le mille impressioni e osservazioni che ogni seduta di atelier suscitava in noi!
Oggi le tavolozze, i pennelli e  le puntine si sono moltiplicati, infatti dal 2006 Jeanne ha riaperto un suo atelier a Toulouse, Les pinceaux de la Fontaine, mentre io ho aperto Tracce Naturali a Milano nel 2009.
Sono molto felice di questo nuovo spazio, mi sento come a casa mia.
Qualcosa di immutabile, che continua dalla mia infanzia ad oggi, lo posso ritrovare all’interno di queste pareti colorate. Qui mi piace preparare fogli, colori e pennelli in un silenzio concentrato e sereno. Li preparo per i “bambini” che stanno per arrivare. Preparo il terreno del gioco. Poi, dipingere sarà un grande piacere per tutti e ogni volta che l’attività creatrice si esprime nella sua pienezza mi sento come un pesce che sguazza nell’acqua fresca.
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