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Closlieu il                                                                                                                    A proposito del Closlieu

Per preservare la Traccia naturale, manifestazione della nostra memoria organica, e la sua espressione libera e senza destinatari, Arno Stern ha creato un atelier di pittura dalle caratteristiche particolari. Lo ha chiamato “Closlieu”, un luogo al riparo.
Aprendo “Tracce naturali” anche noi abbiamo voluto ricreare un luogo che abbia le condizioni necessarie per permettere il gioco del dipingere.
Perché ci preme far sapere che esiste un luogo come questo, perché siamo così entusiasti nel presentarvelo? Cosa lo rende necessario, nella nostra epoca di attivismo frenetico in cui ogni atto e ogni gesto della persona, si tratti di un bambino o di un adulto, deve portare al raggiungimento di un risultato che lo giustifichi?
La Traccia Naturale è oggi fortemente minacciata. Essa rischia di scomparire, di estinguersi per sempre. Siamo convinti che stia a noi, a ciascuno di noi, far sì che ciò non avvenga.
All'interno di quattro pareti ricoperte di tracce multicolori - che sono il segno del passaggio di chi ha dipinto in precedenza - ci si ritrova, per un’ora e mezza alla settimana, al riparo da ciò che di solito siamo continuamente costretti a subire:  i giudizi, gli interventi, gli sguardi di chi ci sta intorno. Non vi è alcun commento su ciò che viene dipinto, né da parte degli altri partecipanti, né da parte del praticien. Quest'ultimo è al servizio delle persone che dipingono e si occupa principalmente di rispondere a dei bisogni pratici: sposta delle puntine, aggiunge dei fogli, prepara dei miscugli ecc. La sua presenza è necessaria e determinante per creare le condizioni propizie al gioco del dipingere. Si tratta di una presenza libera da idee e preconcetti, in un certo senso vuota, capace di suscitare senza interferire.
Al centro della stanza si trova una tavolozza con diciotto colori e tre pennelli per colore. E' lo strumento di tutti, che ognuno adopera con attenzione e rispetto. Uno o più fogli bianchi appesi con delle puntine alle pareti, diventano uno spazio che ci appartiene interamente e ci invitano all'irresistibile piacere di tracciare.
Lo possiamo fare in piena libertà, senza condizionamenti.

Per i bambini che possono tracciare naturalmente, si tratta di un atto assolutamente normale che scaturisce da un bisogno biologico e che comporta, come ogni bisogno che viene soddisfatto, un piacere intenso e una sensazione di pienezza. Per i grandi, o anche per quei piccoli che sono già stati privati di questo piacere naturale, inibiti nelle loro funzioni biologiche, rimane comunque la possibilità di riscoprirlo; ci saranno soltanto alcune abitudini da lasciar cadere, alcune paure, alcune difese. D’altronde il closlieu esiste per questo, per permettere quest'evoluzione, questa riscoperta.

Poi, è l'Espressione che scaturisce, sgorga, zampilla! La mano traccia seguendo un impulso profondo del nostro organismo. La nostra volontà, per una volta, non detta delle condizioni e non controlla ogni gesto, ma assiste soltanto e partecipa a un gioco in cui è coinvolta la totalità dell'essere.

E’ il gioco del dipingere, con le sue regole, i suoi slanci, le sue necessità.

La necessità di tracciare, che ogni persona prova, non può essere soddisfatta in altro modo che tracciando. Potrebbe apparire come una banalità eppure non lo è. Nella società di oggi, tuttavia, non sembra esser colta la gravità del fatto che l’atto di tracciare viene sempre più distolto dalle sue naturali funzioni. Viene ostacolato e a tal punto incompreso tanto da farlo apparire inutile - o comunque di importanza marginale - a partire da una certa età. Bambini di cinque, sei, sette anni vengono considerati "sterili", incapaci di creare e di tracciare, e ciò viene considerato "normale".

Rispetto a ciò, la nostra visione delle cose differisce radicalmente. Riteniamo importante far sapere a tutti i genitori che per i loro figli esiste ancora una possibilità diversa dal doversi accontentare di tracciare artificialmente mediante un mouse o dei programmi di grafica virtuale.
Abbiamo creato “Tracce naturali” per rendere concreta questa possibilità. Le condizioni e l'atmosfera di questo luogo favoriscono l'atto spontaneo del tracciare. I risultati, le "opere", non hanno per noi alcun valore in sé. Ci preme invece il risveglio della persona, che sappiamo possibile, unito al piacere che immancabilmente deriva dal vivere in modo pieno e naturale. 

Giovanni Frova 

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